Nell’immaginario collettivo profano il calcestruzzo o cemento armato è considerato il materiale da costruzione più resistente, solido, forte ed invincibile a tante condizioni non controllabili come il sisma, il vento e la pioggia. Ma non è prorpio così.
Per capire cosa vogliamo dire possiamo porre la seguente domanda:
Il calcestruzzo fornito è veramente quello che abbiamo richiesto? Come possiamo verificare che la mescola che paghiamo sia quella voluta?
Vengono fatte delle prove prelevando campioni di calcestruzzo fornito, ma non danno nessuna indicazione sulle ricette e sulla qualità dei componenti utilizzati che potrebbero degradare nel tempo. Ad esempio carbonatazione, riduzione dell’impermeabilizzazione, assorbimento di cloruri ed inquinanti.
La soluzione alle problematiche sopra indicate rimane, ad oggi, quella di selezionare ditte che hanno almeno la certificazione ISO 9001:2015 (ricordiamo che la ISO 9001:2008 è stata superata nel 2015 da una più efficiente). Con questa particolare certificazione l’azienda è obbligata a fornire una serie di documenti che dimostrano la qualità dei componenti e processi utilizzati per preparare il calcestruzzo.
Un approfondimento sul tema che fa riflettere è affrontato da Ingenio a questa pagina.