Dal 01 Gennaio 2016 entrano in vogore le nuove disposizioni della delibera del AEEG 180/2013/E/EEL riguardanti il prelievo di energia reattiva.
Cosa cambia?
- Nei punti di prelievo nella titolarità di clienti finali il livello minimo del fattore di potenza istantaneo in corrispondenza del massimo carico per prelievi nei periodi di alto carico è pari a 0,9.
- Nei punti di prelievo nella titolarità di clienti finali il livello minimo del fattore di potenza medio mensile è 0,7.
- Non è consentita l’immissione in rete di energia reattiva nei punti di prelievo nella titolarità di clienti finali.
- Nei casi in cui non siano rispettate le disposizioni di cui ai precedenti commi 2.1, 2.2 e 2.3, il gestore di rete competente può chiedere l’adeguamento degli impianti, pena la sospensione del servizio.
La franchigia di potenza reattiva calcolata sul prelievo di quella attiva è del 33% ovvero il cosfi dovrà essere superiore a 0,95 e non più superiore a 0,9.
Come mai questi cambiamenti?
Questi nuovi limiti più restrittivi hanno l’obiettivo di abbattere le perdite di energia in rete e di migliorare l’efficienza energetica del sistema di distribuzione. Le perdite ci sono e si pagano.
Ad oggi le perdite per effetto Joule sono circa il 6,5%. Si consideri che in corrispondenza del massimo carico nazionale di circa 56 GW le perdite si attestano a 3,6GW. Considerando un prezzo del MWh di circa €90,00, il costo delle perdite che viene ripartito ai clienti è di €324.000,00.
Considerando il carico medio giornaliero di 45GWh ed il prezzo di €90,00 a MWh; il costo giornaliero che gli italiani devono pagare a causa delle perdite di energia è di €6.300.000,00. Questo costo viene ripartito sulle utenze industriali, commerciali ed in parte domestiche. Le bollette che registrano un basso cosfi saranno quelle più penalizzate. Le utenze domestiche che hanno i condizionatori saranno penalizzati.
Come si risolve il problema?
Il problema si risolve installando il quadro di rifasamento dimensionato da un ingegnere elettrico specializzato perchè occorre fare opportuni calcoli per rispettare i tre vincoli imposti. I risparmi economici sono stimati in un 20-30% ed il prezzo di acquisto ed installazione del quadro di rifasamento si recupera in un anno.
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Scheda informativa sul rifasamento